Igino Proserpio, allenatore alla Pia Grande: «Grazie all'impianto aperto per gli allenamenti degli agonisti, la squadra GIS è pronta per i campionati italiani»

Igino, qual è il tuo ruolo da allenatore nella piscina di Monza Pia Grande?

«Sono l'allenatore dei “Categoria”, ossia i ragazzi più grandi. In tutto sono 42. Con i ragazzi al primo anno di categoria è importante far loro capire cosa vuol dire affacciarsi al settore agonistico, preparare bene le gare. Con i ragazzi del secondo anno devo far loro capire che l'impegno porta al risultato, che se si lavora per obiettivi si ottengono tempi migliori. Luca Mariucci, un bravo nuotatore agonista oltre che un tecnico, allena i più “piccolini”, i 18 esordienti della Pia Grande. Sono ragazzi che si affacciano per la prima volta al settore agonistico. L'obiettivo, con loro, è far capire cosa vuol dire essere un atleta». 

 

Molti impianti sportivi chiudono, mentre gli atleti che già si allenavano in Pia Grande hanno potuto continuare a farlo. Sei felice dell'opportunità che la GIS sta dando agli atleti e ai tecnici?

«L'apertura della Pia Grande è stata fondamentale, per tanti aspetti, e quelli atletici e sportivi vanno in secondo piano. Al primo posto c'è quello sociale: le famiglie ci ringraziano perché portiamo i ragazzi fuori da casa, per fare quello che amano. Tanti sport sono fermi, lo sappiamo, e questo sentore di “quasi normalità” è davvero positivo. Sono privilegiati perché continuano ad allenarsi come hanno sempre fatto, e questa è la vittoria più grande in questo periodo, un lusso. Per questo ringrazio la GIS: siamo nella nostra piscina, possiamo allenarci “a casa”».

 

Igino, parlando degli ultimi campionati regionali, come ha gareggiato il gruppo della Pia Grande?

«Quest'anno siamo riusciti a mandare tanti ragazzi ai Regionali. Dovevamo far bene, e quasi tutti ci sono riusciti. Alcuni sono andati a medaglia, altri hanno staccato i tempi per gli Assoluti, ma non è finita qui: abbiamo ancora tempo fino al 25 aprile per fare bei tempi, infatti questa è l'ultima data utile entrare in classifica nazionale. Purtroppo, un paio di ragazzi non si sono classificati per un soffio, ma il lavoro sta dando i suoi frutti».

 

Se guardiamo ai singoli, come si sono comportati ai Regionali? 

«Parto da Mattia Reina, dei ragazzi del terzo anno. Ha nuotato bene, ora dovrà farsi trovare pronto il 24 e 25 aprile per arrivare tra i primi in Italia. Alessia Sesto, invece, è stata brava a qualificarsi per gli Assoluti in tre gare differenti, contando che ai Regionali ha gareggiato contro ragazze più grandi. Con lei andiamo a Riccione con l'obiettivo di arrivare tra i migliori del suo anno. Mattia Giurgevich, poi, andrà agli Assoluti con un buon tempo nei 100 rana. Ricordo che anche lui ha gareggiato contro i ragazzi più grandi».

 

Che cosa ci dobbiamo aspettare da questi ragazzi ai prossimi campionati Nazionali Assoluti che si terranno dal 31 marzo al 3 aprile a Riccione?

«Andiamo agli Assoluti principalmente per fare esperienza. Alessia Sesto e Mattia Giurgevich possono tranquillamente arrivare tra i primi 6-8 in Italia, sono fiducioso. Ma gli Assoluti sono motivo di vanto per tutta la GIS: non è scontato portare 6 atleti a Riccione - Giurgevich e Sesto rappresenteranno la Pia Grande, partiranno anche Andrea Campolo, Isabella Riso e Luigi Riva della piscina di Cologno Monzese e Jacopo Nuca dell'impianto di Broni - perché è molto complicato qualificarsi».

 

Come vedi, in generale, il gruppo degli allenatori GIS Milano?

«Molto bene, è un gruppo giovane e affiatato. Vogliamo crescere insieme e lavorare in maniera serena, senza invidie reciproche, nella piena collaborazione. Allenarsi tutti insieme nella stessa piscina diventa così un momento di confronto, di crescita. Lavorare tutti per andare nella stessa direzione vale più di una medaglia d'oro». 

 

Quando non alleni, cosa fai?

«Ho sempre lavorato come istruttore nelle piscine, ma a fine novembre sono entrato in graduatoria nelle scuole. Ho una laurea magistrale in scienze motorie, e ora sono insegnante di sostegno in una scuola media di Verano Brianza, la Nelson Mandela. Non avevo mai preso in considerazione il poter diventare docente, ma in un momento di necessità come questo sono felice di avere una classe, un nuovo impiego».

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